Si può fare anche da soli, ma la guida rende tutto più sicuro e interessante, con spiegazioni sulla flora/fauna e sui racconti leggendari.
Da fare a settembre.
A giugno è appena iniziata la stagione è di solito l’acqua è alta.
Ad agosto in alcuni punti batte il sole…. Quando esci dall’orrido, si sente davvero tanto lo sbalzo termico.
Quindi settembre è perfetto.
Se vi capita una giornata nuvolosa….. Non disperate: capirete appieno perché è stato definito “orrido”!!
Settembre 2023
Grazie davvero alle guide Beppe ma soprattutto Grazia che ha accompagnato il nostro gruppo , una quindicina di persone.
Percorso adatto a tutti , c’erano anche due bambini di circa dieci anni , comunque va mantenuta sempre una grande attenzione perche’ il tragitto e’ impegnativo.
E’ il letto di un fiume pieno di sassi a volte molto scivolosi.
L’acqua nel punto piu’ profondo mi e’ arrivata sopra al ginocchio. Uno spettacolo ! Consiglio la visita e straconsiglio, almeno per la prima volta, di prenotare la guida.
Agosto 2023
Stupendi alcuni passaggi come le Prigioni, nell’occasione abbiamo provato la partenza con il sole e il rientro con un accenno di temporale con tuoni sicuramente la sensazione cambia e diventa più tetra e claustrofobica tutto diventa più buio ma in totale sicurezza.
Giugno 2022
Sono stata con mio figlio di 9 anni, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta grazie all’ottima guida che ci ha accompagnati, Claudia dell’ufficio guide. Raccomando di andare con guide esperte.
Dopo l’escursione abbiamo mangiato nel ristorante del posto, porzioni abbondanti!!
Luglio 2020
esperienza meravigliosa che consiglio di fare almeno la prima volta con la guida…Beppe simpaticissimo e preparatissimo su tutte le curiosità che custodisce questo territorio incantevole.
Agosto 2023
Agosto 2023
luglio 2023
Anche se l’alveo è stato modificato da un evento meteo recente, si risale il canyon tra altissime pareti verticali guadando il rio e ammirando flora (soprattutto) e fauna del biotopo. Fatta visita con la guida Grazia, molto competente ed appassionata. Decisamente consigliato.
Luglio 2021
La nostra guida è stata Cristina, competente ma allo stesso tenpo alla mano!
Luglio 2022
Escursione che rigenera e incanta.
La guida Beppe ha spiegato luoghi, ecosistema, leggende, senza perdere di vista nessuno del gruppo: numero uno! Da fare e poi ripetere.
Agosto 2022
Natura incontaminata, per come la intendiamo oggi. Ne vale veramente la pena. Faccio i miei più sinceri complimenti e ringraziamenti alla sig.ra Elena Foschi, che ci ha fatto da guida, da cicerone e da assistente.
Saluti cari e sinceri.
Andrea T.
Visita ultimo turno (09,35) del 17/08/2019
È stato capace di esaltare la bellezza del luogo con storie, leggende, dettagli botanici e geologici.
Tantissima esperienza, professionalità e simpatia! Sicuramente ripeteremo l’esperienza. Alla prossima!! 🙂
Consiglio la visita guidata in quanto impreziosisce l’esperienza.
Jana
Molto competenti e attente le nostre guide.
Consiglio vivamente di fare l escursione con una guida e non autonomamente.
Per fortuna che c’è il grande Beppe che ti segue con attenzione (se fossi andato senza guida probabilmente non lo starei raccontando) e sa indicare i punti difficili e cosa vedere oltre a quello che si guarda.
Abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati dal Mitico Beppe!!, persona stupenda che ti fa trascorrere tre ore in allegria raccontandoti tutti i segreti e gli aneddoti dell’ Orrido, oltre alla sua formazione geologica.
Consiglio di portare scarpe e calzini di ricambio, si cammina dentro il letto del fiume!
Sicuramente faremo altre visite guidate con L’Ufficio Guide Outdoor, super professionali e preparatissimi.
Gazie!!
Orrido di Botri:
un’idea per una fuga al fresco
A piedi in un canyon della Garfagnana percorso da un fiume dalle acque gelate.
Sotto l’occhio vigile dell’aquila reale.
Elena Casolaro: 11 Agosto 2023
da: www.montagna.tv
Escursione nel canyon dell’Orrido di Botri.
Il canyon dell’Orrido di Botri, inciso nel crinale appenninico tra il Monte Rondinaio e l’Alpe Tre Potenze dall’azione del Rio Pelago, si trova a poca distanza da Bagni di Lucca, in Garfagnana. Visitarlo significa percorrere a piedi il letto del torrente, immergendosi anche fino all’altezza della vita nell’acqua limpidissima e fresca.
Le pareti rocciose del canyon in alcuni punti raggiungono i 200 metri di altezza, rendendo l’escursione particolarmente emozionante. Un alone di mistero ha avvolto in passato questo luogo, al punto da inibirne l’esplorazione per secoli.
Spiega infatti Alberto Calamai, Guida ambientale di Ufficio guide outdoor
“Dell’Orrido di Botri aveva già scritto Dante Alighieri nel 1200, ma le prime esplorazioni sono iniziate nell’800 con l’attività di Emilio Bertini, poiché prima di allora regnava la paura dell’ignoto, e intorno al canyon aleggiavano leggende e storie di creature sovrannaturali.
Successivamente, l’esplorazione del canyon è stata portata avanti da Fosco Maraini (negli anni 30 del ‘900), e da esponenti del CAI di Firenze e Bologna come Valerio Bartolotti”.170 milioni di anni di storia geologicaDal punto di vista geologico, l’Orrido di Botri ha radici molto antiche:
“La storia del canyon inizia oltre 170 milioni di anni fa, quando si è verificata la sedimentazione delle rocce in cui il fiume ha poi scavato la gola”, spiega Grazia Minutella, anch’essa Guida ambientale di Ufficio guide outdoor .
“La Formazione più antica è quella del Calcare Selcifero della Val di Lima, una roccia calcarea con liste di selce che nel canyon assumono morfologie molto particolari.
C’è poi la Formazione dei Diaspri, rocce composte prevalentemente di silice, che si è depositata dai gusci di alcuni organismi, i radiolari, in un ambiente oceanico piuttosto profondo (oltre 3000 m).
Questa roccia, dal colore rosso o talvolta verde, caratterizza il tratto più affascinante del canyon, detto “le prigioni”.
La Formazione più recente che osserviamo sulle pareti del canyon è quella della Maiolica, un calcare molto chiaro che si è depositato 130 milioni di anni fa in un mare meno profondo rispetto ai Diaspri: questo testimonia il cambiamento dell’ambiente geologico durante la sedimentazione” conclude la guida.
L’aquila reale nidifica sulle pareti del canyon
Degna di nota è la grande biodiversità di vegetazione dell’Orrido di Botri, con quasi 500 specie censite. “Dentro la forra si trovano esclusivamente specie autoctone.
Molte di queste, come alcune piante carnivore tra cui la Pinguicula Mariae, sono endemiche, cioè si trovano solo in quest’area.
Nonostante ci troviamo ad un’altitudine di 600-800 metri, incontriamo specie arboree di ambiente montano, a testimonianza del particolarissimo microclima dell’Orrido”, spiega la Minutella.
Per quanto riguarda le specie animali, i principali predatori presenti nell’area sono il lupo e l’aquila reale, simbolo della Riserva, che nidifica proprio sulle pareti del canyon. “Una coppia di aquile vive stabilmente nell’Orrido.
Anche quest’anno è nato un aquilotto, che ad inizio luglio ha potuto spiccare il volo, cosa che purtroppo non accade tutti gli anni”, continua la guida.Un’altra specie endemica della zona è il geotritone appenninico, un anfibio che privilegia ambienti umidi, come quello del canyon, o grotte, che siano naturali o di origine antropica.
Escursioni guidate o in autonomia
La Riserva naturale dell’Orrido di Botri è gestita dai Carabinieri Forestali di Lucca, che regolano gli orari di visita, il periodo di apertura (che va di solito da metà giugno a metà settembre) e il numero massimo di visitatori.
Alla parte escursionistica del canyon dell’Orrido di Botri si può accedere sia autonomamente (è comunque obbligatorio essere dotati di caschetto e scarpe da trekking) sia accompagnati dalle guide ambientali.
Il percorso parte da Ponte a Gaio e termina al Salto dei Becchi, dove il canyon diventa più stretto e non è possibile proseguire.
C’è poi un percorso alpinistico, che permette di scendere i due torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono poi a formare il Rio Pelago.
Questo tratto è da percorrere con attrezzatura alpinistica (da canyoning), in autonomia se si è esperti nella pratica di questa attività o accompagnati da una Guida Alpina o Guida Canyoning.
È comunque necessario chiedere l’autorizzazione ai carabinieri prima dell’escursione.Per ulteriori informazioni:
visitare il sito web dell’Orrido di Botri